Quanto influisce l’ansia?

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Quotidianamente sottoposto a stress di vario tipo, l’organismo umano accumula tensione causata da ventiquattr’ore di traffico, telefonate, appuntamenti, scadenze di lavoro da rispettare, contrattempi ecc.. Questa situazione riguarda la maggior parte delle persone che tutte le mattine si sveglia, ed è consapevole che dovrà affrontare un’altra giornata frenetica e dovrà saper conciliare tutto per non “impazzire”.

In questo blog vorrei analizzare solo una parte delle persone che vengono sottoposte quotidianamente allo  stress, ed ho scelto di parlare dei giovani studenti che, sovraccaricati da esami, lezioni e esercitazioni, accumulano un’enorme quantità di stress, che spesso li porta ad essere mancanti in alcune materie, o a non essere abbastanza preparati ad affrontare il mondo universitario.

Immaginiamo ora di esaminare uno studente iscritto all’ultimo anno di università e per rendere la situazione ancora più esasperata, immaginiamolo in piena sessione, deve affrontare gli esami finali, l’ultimo ostacolo che lo divide dal traguardo: la tesi.  A questo punto è facile dedurre che la sua tensione sarà alle stelle, probabilmente non dormirà bene, avrà sbalzi d’umore, e nella maggior parte dei casi, durante questo periodo, si sarà in un certo senso isolato dal mondo per poter meglio affrontare gli esami.

Bene, dopo mesi di lezioni seguite in classe, dopo aver studiato, ripetuto ed assimilato il materiale arriva il grande giorno; lo studente, sicuro delle sue capacità e soddisfatto dei suoi sforzi entra in aula, si siede e davanti a lui il professore è pronto per esaminarlo. Pochi secondi di silenzio, poi l’esame ha inizio; il professore fa al ragazzo con una domanda generale, una domanda che avrebbe dovuto aiutarlo, data la sua semplicità. Ma ecco l’ansia che lo sovrasta, lo stress accumulato durante tutto il periodo ha la meglio, e lui resta come imbambolato, non riesce a proferire parola, ha come un grosso nodo alla gola che gli impedisce di parlare, la sua mente è vuota. Possibile che avrà dimenticato tutto in pochissimi secondi? Il tempo necessario per entrare dentro l’aula e chiudere la porta hanno provocato questa perdita di memoria improvvisa? Tutti quei termini che sembravano così chiari e stampati nella mente di colpo sono scomparsi; e allora, è panico puro! Lo studente deluso e rammaricato guarda il professore, consapevole che il verdetto è senza ombra di dubbio uno solo: “Ci rivediamo alla prossima sessione..”. E così, si alza, ed esce. Sembra incredibile ma appena varca la soglia della porta, la risposta alla domanda gli appare chiara e dettagliata in mente. A quel punto è la rabbia che lo invade, i pensieri che passano per la sua mente sono quasi scontati: “Come ho fatto a dimenticarmi proprio questo?” “Eppure l’argomento lo conoscevo a memoria!” “Se solo potessi ripetere l’esame ora che ricordo tutto!”; ma ormai ciò che è fatto è fatto. L’ansia e lo stress hanno avuto la meglio su di lui.

Questo è quanto accade ad un elevato numero di studenti, che nonostante un impegno che il grandissimo poeta Giacomo Leopardi definirebbe “uno studio matto e disperatissimo”, non riescono a superare degli esami, si dimenticano le lezioni e si lasciano sopraffare dall’ansia e dallo stress.

Ma a tutto c’è un rimedio, e per fortuna! 

Ecco quindi perché ho deciso di spiegare cos’è l’ansia e quali sono le vie attraverso cui si manifesta, della memoria, e delle tecniche di memorizzazione, le più efficaci armi di cui l’uomo dispone per migliorare la propria vita quotidiana, analizzando uno dei mondi che mi è più familiare: la situazione degli studenti e il loro modo di affrontare il mondo universitario. Cercherò di mostrare e spiegare quali sono le tecniche mnemoniche che secondo gli studi condotti finora si sono rivelate molto soddisfacenti; queste tecniche serviranno per migliorare notevolmente le capacità mnemoniche, per rendere più semplice apprendere in maniera definitiva termini e sequenze di numeri, vocaboli stranieri e soprattutto permetteranno di affrontare lo stress che tutti temiamo, in quanto una volta memorizzato un dato esso farà sempre parte della nostra conoscenza, sarà impossibile dimenticarlo, e di conseguenza l’ansia nell’affrontare un problema sarà eliminata.

Memoria contro Ansia

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La memoria è la capacità del cervello di conservare informazioni nel tempo. Il termine ha origini molto antiche, infatti, prende il nome dalla dea greca Mnenosine, madre di tutte le Muse.

Possiamo innanzitutto considerare la memoria da due diversi punti di vista. Il primo è temporale, ovvero in base a quanto perdurano le informazioni nel tempo; il secondo è sensoriale, ovvero in base al senso predominante con il quale l’informazione viene registrata.

  • La memoria a breve termine è soggetta a severe limitazioni temporali, è infatti la memoria che ci permette di ricordare solamente per qualche secondo. Rappresenta la parte della memoria nella quale vengono inserite le informazioni che ci si presentano per la prima volta.
  • La memoria a lungo termine ci permette di ricordare l’informazione ogniqualvolta ne abbiamo bisogno, quindi tale informazione diverrà parte del nostro bagaglio culturale.
  • La memoria sensoriale, è quel tipo di memoria che ci permette di ricordare ciò che è stato registrato per mezzo dei nostri cinque sensi, o in modo particolare da uno di questi: si può così parlare di memoria visiva (che occupa circa l’83% della memoria sensoriale), quella uditiva (circa l’11%, e il rimanente 6% è dedicato alla memoria) cinestesica, olfattiva e gustativa.

I procedimenti che sono necessari per ricordare sono

La registrazioneà che è il risultato di atteggiamento, interesse, attenzione e organizzazione

L’immagazzinamentoà che rappresenta la fase del consolidamento e della conservazione delle informazioni attraverso riferimenti e associazioni.

Il recuperoà che consiste nella rievocazione e nel riconoscimento.

La memoria umana è una facoltà davvero sorprendente per quanto riguarda la capacità di immagazzinamento e di recupero, ma quando essa viene attaccata da fattori esterni il suo sistema entra in crisi. Contrariamente a quanto si può pensare, l’ansia non è altro che uno stato di attivazione, di carica psicologica e organica che ci consente di affrontare i problemi quotidiani con la grinta necessaria per la loro risoluzione e solamente nel caso in cui essa prenda il sopravvento e non venga più controllata, può essere considerata come il nemico principale della memoria. Si parla, infatti, di ansia disfunzionale o di patologia ansiosa quando la reazione d’allarme insorge in assenza di uno stimolo adeguato e proporzionale oppure quando le risposte comportamentali si rivelano inadeguate o decisamente svantaggiose per l’individuo.

Nella vita di tutti i giorni, sono migliaia i momenti in cui si percepisce che l’ansia è presente nelle nostre azioni e in qualche modo gestisce i nostri comportamenti. Allo stesso tempo sono infinite le cause per cui l’ansia prende il sopravvento e si manifesta ai nostri occhi.

Le più comuni manifestazioni somatiche dell’ansia includono “disturbi neurologici” come per esempio agitazione e vertigini; disturbi cutanei pallore, rossore o eccessiva sudorazione ecc.); disturbi cardiovascolari quali tachicardia, palpitazioni, disturbi gastrointestinali nausee, dolori addominali, disturbi respiratori iperventilazione o ipoventilazione, disturbi muscolari, tremore, dolori di schiena, intercostali ecc.

Per quanto riguarda il rapporto che intercorre tra l’ansia e apprendimento, possiamo affermare che essa influisce negativamente su tutti i processi cognitivi, quali il livello di attenzione, capacità di memorizzare e recuperare informazioni, la creatività e il ragionamento. L’ansia da prestazione si differenzia dalle altre forme di ansia per il contesto ambientale e per il concetto stesso di prestazione. Il contesto ambientale è caratterizzato dalla scuola, dall’università e da agenzie simili che, con specifiche regole, strutturazione e funzioni, propongono determinati standard come riferimento fondamentale. Lo studente ansioso può essere messo in crisi dal timore di un voto basso, o di un’eventuale bocciatura, della diminuzione della stima da parte dei genitori o del partner, in quanto percepisce le sue prove come continuamente sottoposte al giudizio sociale.

Per avere una migliore prestazione scolastica è fondamentale capire che apprendere qualcosa non è mai un semplice immagazzinare l’informazione, ma un connetterla a ciò che è già presente nella memoria. La conoscenza viene cioè “costruita”, piuttosto che registrata o semplicemente recepita e questo processo è influenzato notevolmente dalle aspettative dell’allievo sulla propria prestazione, dal significato che egli dà all’apprendere e dal grado di sicurezza con cui gestisce il proprio apprendimento. Negli ultimi anni si sta affiancando all’ansia prettamente scolastica il Training Autogeno visto come mezzo per migliorare l’atteggiamento degli studenti ansiosi nei confronti delle prestazioni scolastiche. È una tecnica di rilassamento ideata nella prima metà del ventesimo secolo da Johannes Heinrich Schultz, neurologo e psichiatra; che consente di alleviare tensioni sia psichiche che corporee. Come indica il nome stesso, il Training Autogeno è una tecnica di allenamento che “si genera da sé”, ovvero l’individuo la mette in pratica in prima persona sotto la guida di un esperto.

Un’altra strategia per poter migliorare la sicurezza in se stessi, per poter avere maggiore fiducia nelle proprie capacità e di conseguenza superare i propri timori, è l’utilizzo delle tecniche mnemoniche; in quanto esse aiutano a migliorare le capacità della memoria, ad allenarla e, una volta fissati nella mente determinati concetti, sarà praticamente impossibile dimenticarli.

Le tecniche di memoria sono dei metodi scientifici studiati per immagazzinare qualsiasi tipo di informazione. Sono delle strategie che permettono di fissare le informazioni nella nostra memoria a lungo termine.

Le più importanti tecniche mnemoniche sono:

Il PAV chiamato paradosso azione vivida

La tecnica dei loci ciceroniani

La tecnica delle stanze romane

Il codice numerico-fonetico

Le mappe mentali

Tutte queste tecniche sono fondate sull’idea per la quale alla base del ricordo ci sono le emozioni che proviamo: infatti viene immagazzinato tutto quello che ci coinvolge emotivamente. Questo è il motivo per cui ci capita di ricordare anche a distanza di anni delle cose magari non importanti, ma che ci hanno creato un’emozione intensa. Le informazioni che la nostra memoria registra sono quelle che non cadono nella banalità di tutti i giorni, cose particolari e strane. Non è, infatti, la quantità di volte che ripetiamo una cosa che ce la farà ricordare, ma l’emozione che viviamo. Per fissare delle informazioni nella memoria dobbiamo cercare di renderle più coinvolgenti; e questo è lo scopo principale di tutte le tecniche mnemoniche studiate fino ad ora.

Per visualizzare la tesi in italiano:

Memory against Anxiety

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Memory is the ability to retain information throughout life. It is the mental faculty of retaining and recalling past experiences. In the processes of memorizing there are four phases

•      Encoding that is the process through which we focus attention on new information that will be analyzed. Attention and motivation determine how well the memory trace will be stored.

•      Consolidation refers to all the changes and the adjustments of the new acquired knowledge and it creates a more powerful representation over time.

•      Storage is very important to remember because it generates and maintains a permanent record. The storage capacity appears to be unlimited.

•      Retrieval uses the stored information in order to generate a conscious representation or to carry out a learned behavior.

Memory can be classified in:

  • Short-term memory, that is subject to severe capacity limitations, it is the memory that allows us to remember things for a few seconds or minutes. It is the part of memory in which the information we receive for the first time is recorded. Short-term memory is divided into verbal , visuo-spatial and working memory.
  • Long-term memory enables us to remember information whenever we need it; in fact that information is part of our cultural baggage. It can be divided into explicit and implicit memory.
  • Sensory memory is the kind of memory that allows us to remember what was recorded by our five senses. We can talk about to visual, auditory, kinesthetic, olfactory and gustatory memory.

Every person has a powerful system for classification, storage and retrieval of information that is far and away the best in the world, in terms of flexibility, speed and capacity. But this system is, at the same time, vulnerable if an external factor affects the natural balance of the mind. The main danger that can threaten the memory efficiency is anxiety. This phenomenon, under normal circumstances, is a psychological and organic charge that allows us to tackle daily, so it is defined as a positive and creative strain which is at the basis of intelligence. Anxiety, as a physiological condition, is experienced by every human being and it coincides with an alarm reaction in response to a situation perceived as stressful or dangerous. But when an alarm reaction is triggered without an adequate stimulus, when behavioral responses are inadequate or not beneficial to the individual, anxiety blocks the actions of people and it becomes cause of insecurity and suffering. In such situations it is defined pathological. Performance anxiety is the most common forms of anxiety, particularly among young people that have to deal with exercises or exams. It is different from other forms of anxiety due to the environmental context that is represented by schools, universities and similar agencies which, with specific rules and structures, set certain standards that must be achieved. The vulnerability of an anxious student concerns his performance. Indeed, he may panic because he fears receiving low marks, or failing at something. The boy may be convinced that if he does not respect the ideal of perfection he would be badly judged by others.

So performance anxiety is an inhibitory factor in students, at any age; it is important to be able to recognize it and, at the same time, we have to channel this emotional charge in order succeed and to achieve better results. One way to minimize the problem of anxiety is to understand the basis of learning, we have to be conscious that it cannot be the result of simple associations, but it is the result of the elaboration of information. Learning something is never a simple process of storing concepts, but it is a process of connecting a new piece of information with the information already stored in the long-term memory. The knowledge is “built” rather than recorded or simply understood, and this construction is influenced by how the previous knowledge was structured. Traditionally it was thought that memory was the next stage of learning, but nowadays we know that memory is absolutely necessary for learning, since without it we cannot record, store, and remember things that we have learned. So we can affirm that if we improve and develop our memory, by using some techniques, learning would be easier, what we learned will remain in our long-term memory forever and, consequently, anxiety for not pass the exams or for forget the entire lesson will decrease. Students will be more self-confident and, consequently, they overcome their fears. Mnemonic techniques can be very helpful to increase the faith in their abilities, and to fix certain concepts in your long-term memory, so that never forget them. These techniques are scientific methods aimed at storing any kind of information. They are based on the same concept that our memory creates images that are generated by the emotions that we feel, in fact everything that emotionally affects us is automatically stored in long-term memory. It is not the number of times we repeat something that enables us to remember, but the emotion that we feel when something happens. So to fix new concepts in our memory we have to try to make them more engaging. According to these concepts, the most important mnemonic techniques are:

  • The loci system that uses locations of familiar places as a framework for memory retrieval; it is also commonly called the “mental walk”.
  • The phonetic system that is the most sophisticated and also the most complex of the mnemonic techniques. In the phonetic system each of the digits from 0 to 9 is represented by a consonant sound, these consonant sounds are then combined with vowels to code numbers into words, which are more meaningful and thus easier to remember than numbers. It is possible to remember any numerical information that was coded into words.
  • The mind maps which are a powerful graphic technique that provides a universal key to unlock the brain’s potential. A mind map is a diagram used to represent texts, ideas, tasks, or other items organized and arranged around a central key word or idea. A mind map can be applied to every aspect of life where improved learning and clearer thinking will enhance human performance.

To see the english tesis:

Memoria contra Ansiedad

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La memoria es la capacidad mental que permite registrar, conservar y evocar las experiencias. El Diccionario de la Real Academia Española de la Lengua la define como la facultad psíquica por medio de la cual se retiene y recuerda el pasado.

En los procesos de memorización se pueden distinguir algunas fases principales:

  • La Codificación: es el proceso por el cual la atención se centra en la nueva información que se analiza. La eficiencia de la codificación determina en qué grado será preservada la huella mnemónica.
  • La Consolidación: son todos aquellos procesos que modifican los conocimientos recién adquiridos, aún débiles, con el fin de tacerlo más estables y duraderos. La consolidación llegará a crear, con el tiempo, una representación más potente.
  • El Almacenamiento: se refiere a los mecanismos y a las zonas en los que la memoria se mantiene durante mucho tiempo. Este proceso es absolutamente necesario para recordar, ya que genera y mantiene una registración permanente. Nuesta capacidad de almacenamiento es ilimitada.
  • La Recuperación: es el proceso gracias el cual se utilizan las informaciones almacenadas para generar una representación consciente o realizar una acción aprendida. Esta es la fase en que se reconstruyen todas las diferentes informaciones que almacenaremos en el cerebro.

Podemos clasificar la memoria en:

  • La Memoria a corto plazo que nos permite recordar algo por unos segundos o minutos. Está sujeta a limitaciones de tiempo y es esa parte de nuestra memoria en la que se almacenan las informaciones que vemos por primera vez. Se divide en memoria verbal, viso-espacial y memoria de trabajo
  • La Memoria a largo plazo nos permite recordar la información almacenada en cualquier momento; dicha información formará parte de nuestro acervo cultural. Esta dividida en memoria explícita e implícita.
  • La Memoria sensorial nos permite recordar lo que ha sido registrado a través de nuestros cinco sentidos. El 83% es memoria visual, el 11% auditiva y el 6% restante es kinestésica, olfativa y gustativa.

Los individuos tienen un sistema de clasificación, almacenamiento y recuperación de las informaciones que supera, en cuanto a rapidez y capacidad, al mejor ordenador del mundo. Pero este sistema también es limitado y a veces puede cometer errores cuando algo lo altera. La causa principal que puede comprometer la eficacia de la memoria es la ansiedad. En condiciones normales, un sujeto ansioso vive en un estado de activación, de carga psicológica y orgánica que le permite afrontar los problemas cotidianos. En consecuencia la ansiedad se puede definir como una tensión positiva, creativa, que es la base de la inteligencia. Contrariamente se habla de ansiedad a nivel patológico cuando se produce una reacción de alarma sin un estímulo adecuado o proporcionado al problema; o también cuando la conducta y los comportamientos son inadecuados o desfavorables para el individuo que se sentirà bloqueado e inseguro.

 La ansiedad de prestación es una de las formas más comunes de ansiedad. Depende de el contexto ambiental, por ejemplo es característica entre los jóvenes que deben enfrentarse a un examen, es decir, algunos de los ámbitos que provocan mayormente la ansiedad de prestación son la escuela, la universidad y otras istituciones similares que, a causa de sus reglas y estructuras rígidas, obligan a una actitud esterotipada. En estos casos, un individuo ansioso es vulnerable: el estudiante está angustiado por las notas, y tiene miedo de ser suspendido o de perder la estima de sus padres, de su pareja o de su círculo de amigos, en cuanto vive continuamente sometido a la opinion ajena. Es fundamental reconocer la ansiedad y conseguir controlarla para valorizar al máximo las capacidades de los estudiantes y, al mismo tiempo, usar toda esa tensión almacenada de forma positiva para lograr los objetivos. Para reducir el riesgo de ansiedad los estudiantes tienen que entender lo que significa el término “aprendizaje” que no es sólo un simple almacenamiento de datos sino que es el resultado de la interacción compleja y continua entre tres sistemas: el afectivo, el cognitivo y el expresivo. Cuando la mente recibe cualquier tipo de estímulo valora, proyecta y elige la información recibida, la confronta con las estructuras ya existentes.

Luego la mente del individuo genera interés, es decir que él siente curiosidad por saber algo y, posteriormente, determina la importancia o necesidad de un nuevo aprendizaje. Todos estos procesos darán lugar a la asimilación de la nueva información que será almacenada, junto a datos y características, en la memoria. El cerebro dará lugar a los nuevos comportamientos con respecto a lo recién asimilado, el ser humano utiliza estas nuevas estructuras mentales para actuar de manera diferente y se adapta a lo que ha aprendido. Todo el nuevo aprendizaje es por definición dinámico, por lo cual puede ser revisado y modificado; es por este motivo que este proceso se define como inacabado y en espiral, es decir el aprendizaje parte de la realidad y vuelve a ella. En síntesis, se puede decir que el aprendizaje es la creación y modificación progresiva de las estructuras con las cuales un ser humano comprende la realidad y actúa frente a ella y es por eso que un buen aprendizaje significa una mayor confiaza en sí mismo y por consecuencia un menor nivel de ansiedad. Los esquemas juegan un papel muy importante en la organización de los nuevos datos, en cuanto son las estructuras abstractas del conocimiento. Los mapas mentales son muy útiles para aprender bien los conceptos en cuanto representan un medio sistemático y eficaz para estimular el flujo natural del pensamiento. Los textos, las ideas y los conceptos se resumen en un esquema lleno de imágenes, palabras clave, colores y flechas que ayudan la mente a recordar. Los mapas mentales representan una vía muy potente para canalizar nuestro pensamento creativo y servirán de estímulo para cualquiera de las actividades o funciones en las que nuestro cerebro interviene durante nuestra vida diaria.

Para visualizar la tesis en español: